CHI SIAMO
Solidarietà e responsabilità. Questa è la Coompany2
Tre residenze, Tre case alpine, in alcune delle più belle aree della Val d’Aosta e una sola vocazione: costruire un’offerta turistica sostenibile, integrata al territorio e che risponda ai bisogni della comunità. Un’offerta, dunque, rispettosa dell’ambiente, accessibile alle fasce più deboli e coerente con i valori di solidarietà e responsabilità che da sempre ispirano l’agire della Coompany2.
Con un po’ di presunzione, forse, ci riteniamo non semplici professionisti dell’accoglienza, ma custodi di alcuni dei luoghi più affascinanti d’Italia e vogliamo condividere con i nostri amici, e i nostri ospiti, tale bellezza.
Trascorrere un periodo con noi, breve o lungo che sia, è più che andare in vacanza: vuol dire conoscere una realtà, le sue ricchezze, le sue inevitabili contraddizioni e il suo essere, semplicemente, unica.
Vuol dire costruire relazioni con le persone che ci abitano, che ci lavorano, e rientrare a casa con la voglia di tornarci.
Tags: #sostenibilità #ambiente #territorio #valledaosta #turismo #cultura #solidarietà #lavoro #turismosostenibile
COSA FACCIAMO
Solidarietà è mercato. Produrre lavoro nel turismo.
Solidarietà e mercato. Che sembrano a prima vista realtà incompatibili e in conflitto, impossibili da vivere e promuovere incrociandole. Ma nelle Case Alpine gestite dalla Cooperativa Coompany2 in Val d’Aosta ci stiamo provando.
Tutto comincia quando un vescovo lungimirante, Ferdinando Charrier, nel 1993 sostiene la nascita della cooperativa sociale di tipo B Coompany&, che attualmente lavora prevalentemente in Alessandria, e le affida la gestione della struttura Pier Giorgio Frassati di proprietà della Diocesi, in località Persod nel comune di Saint Nicolas. Con una condizione, che gli utili dell’attività diventino stipendi per chi il lavoro proprio se lo sogna. Si profila già l’impasto: lavoro vero, non assistito, che prende la forma della accoglienza turistica alpina, i cui utili innescano un circolo virtuoso dove i beneficiari sono persone con fatiche di vario genere, insormontabili ostacoli a farsi assumere nella logica usuale del mercato.
Solidarietà e mercato. Quindi contratti di lavoro per le figure e i ruoli tradizionali della recettività alberghiera, che devono almeno essere il 30% appartenenti alle “categorie svantaggiate” del totale del personale, anche se oggi siamo oltre al 50. Formazione costante, perché è la qualità della accoglienza che fa affezionare e ritornare le persone – ospiti non clienti – e crea il passaparola che unito alla promozione istituzionale facilita il funzionamento delle Case Alpine. Al plurale, certo, perché oggi la cooperativa_figlia, la numero 2, è presente anche nella realtà della Maria Nivis a Septumian di Torgnon, anch’essa proprietà della Diocesi piemontese.
Anche nel grande mercato del turismo la scelta della solidarietà e della sostenibilità è il nostro orizzonte. Il riferimento più recente è la visione definita turismo relazionale, che ha superato ormai la prospettiva già datata del turismo di massa. Relazione con la storia locale, con le persone del luogo, con l’artigianato, col cibo e le bevande tipiche. E tempi lenti che permettono di vedere, di ascoltare, di gustare il mondo nel quale la persona vive la propria vacanza, fosse anche di breve durata.
Si può affermare che questa proposta ti invita a venire e vivere un po’ in montagna. Davvero a viverci, non solo a focalizzare esclusivamente il motivo del viaggio su di una attività seppur interessante: come lo sci, la corsa, l’arrampicata. In tal modo se un giorno piove e non puoi fare foto, se un altro il vento chiude gli impianti, un altro ancora nevica e devi stare al chiuso, ecco non sono sfortune che si accaniscono contro il turista, ma occasioni per vedere e per vivere la montagna come i suoi abitanti. Andrai al laboratorio della canapa, passeggerai piano piano senza meta, starai al bar del paese a chiacchierare con gli anziani, leggerai un libro o ascolterai musica.
A poco a poco, lasciandoci educare dall’esperienza quotidiana e dalle concrete caratteristiche delle Case, abbiamo orientato in maniera mirata e specifica la possibile accoglienza degli ospiti.
A Torgnon, con circa 100 posti, accogliamo prevalentemente realtà scolastiche, associazioni, oratori. La quota di 1700 metri favorisce lo sci, le escursioni, le attività didattiche all’aperto. Il contesto è la Valtournenche con i suoi spazi immensi, le eccellenze alpinistiche come il Cervino-Matterhorn, la rete di sentieri.
Saint Nicolas con 70 posti offre a tutt’oggi due filoni principali di accoglienza: l’autogestione per gruppi giovanili che intendono proporre durante i soggiorni attività quotidiane formative, dalle pulizie al servizio a tavola, dagli acquisti alla organizzazione delle escursioni. Oltre a importanti proposte di formazione gestite dal personale specializzato della Cooperativa d’intesa con i docenti degli Istituti Scolastici: stage sui temi della cittadinanza consapevole, formazione del gruppo_classe all’inizio dell’anno scolastico, ambiente e territorio sociale, alternanza scuola/lavoro, media e social, futuro e bellezza.
Un dettaglio non secondario: il riscaldamento della struttura è fornito da una caldaia a cippato, significativo passo avanti nelle scelte di sostenibilità ambientale.
A Gressoney-Saint-Jean 100 posti per gruppi e famiglie, piste da sci ed escursioni per ogni livello, immersi nella storia dell’alpinismo internazionale e della cultura della popolazione Walser, presente da secoli attorno al massiccio del Monte Rosa.
Le due cooperative in questione condividono il progetto del turismo sostenibile e solidale. Infatti anche in Alessandria nei vari cantieri di lavoro vengono inserite persone tramite la Legge 381 e si stagliano all’orizzonte nelle limpide giornate di gelo le vette delle Alpi Graie! Iniziative che nascono dalla collaborazione, dall’incontro in rete con altri soggetti presenti sul territorio (per es. La Casa di Quartiere della San Benedetto al Porto, l’Associazione Cambalache, Libera di Alessandria, l’Associazione Cultura e Sviluppo, il Centro Down, l’Associazione Me.Dea e così via) trovano lo spazio ideale lassù. Il fine settimana, l’assemblea, lo stage formativo, il piccolo cantiere di manutenzione.
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Luca Mercalli
Presidente Società Meteorologica Italiana